COME SI ESEGUE LA SPELLATURA CON IS31579002

1. La spellacavi funziona a ghigliottina e le diverse gol adatte alle diverse sezioni dei cavi, consentono una spellatura rapida e sicura. 
2. Interviene simultaneamente su entrambi i rivestimenti del cavo, tagliandoli con precisione.
3. Le lame scorrono parallele al cavo per l’espulsione della guaina tranciata.

LA SPELLATURA CON IS3170

Questa spellacavi è in grado di spelare cavi aventi sezioni di 2.5, 4, 6 e 10 mm 2. Provvista di un riscontro a battuta, consente una lunghezza di spelatura fissa e costante di circa 8 mm conforme a quanto richiesto dai nostri PIN. La lama è intercambiabile.

• Per spellare cavi di sezione 2.5 mm2 la lama deve compiere un giro completo attorno al perimetro esterno del cavo.
• Per spellare cavi di sezione 4 mm2 la lama deve compiere due giri completi attorno al perimetro esterno del cavo.
• Per spellare cavi di sezione 6 mm2 fate compiere tre giri completi alla lama attorno al perimetro esterno del cavo.

Al fine di preservare il numero dei trefoli, la lama non deve compiere più giri di quanti siano sopr a indicati per ogni sezione di cavo.

COME SI ESEGUE LA CRIMPATURA

• Portare la pinza alla massima apertura (fig.1);
• Avvicinare lentamente le due leve della pinza facendo compiere tre scatti al meccanismo di blocco/sblocco (fig.2);
• Osservare il perno di tenuta sulla matrice (fig.2);
• Inserire la matrice portando il perno di tenuta verso l’interno del vano pinza (fig.3);
• Assicurarsi che il dentino in plastica abbia bloccato la matrice ovvero sia salito (fig.4);
• Premere le due leve della pinza sino alla massima chiusura (fig.4);
• Rilasciare i manici; la pinza dovrebbe riaprirsi automaticamente e completamente (fig.5);
• Qualora, in fase di chiusura della pinza, ci si accorga che la crimpatura è venuta male o la pinza resta bloccata per qualsiasi motivo, il disarmo della stessa avviene premendo e rilasciando alternativamente i manici e azionando, contemporaneamente, col pollice la levetta di sblocco posta nella parte interna del manico (fig.6).